BEFERROSYNAPTIC: è un progetto
innovativo H2020 RIA con 11 partner che mira a realizzare un prototipo di
processore neuromorofico basato su dispositivi ferroelettrici.
Coordinatore: Dr. Stefan
Slesazeck (NaMLab gGmbH)
Durata: trentasei mesi, dall’01/01/2020 al
31/12/2022
Finanziamento: contributo a favore di IU.NET € 303.250
Unità IU.NET coinvolte: Università di Udine e di Modena e
Reggio Emilia. Il Responsabile scientifico interno è il Prof. David Esseni.
Descrizione: La crescente quantità di dati che
devono essere elaborati nei dispositivi elettronici odierni richiede una
transizione dal paradigma convenzionale incentrato sul calcolo ad un paradigma
più incentrato sui dati. Per colmare il divario esistente tra memoria e unità logiche,
noto come collo di bottiglia di von Neumann, il concetto di separazione fisica
tra unità di elaborazione e memoria deve essere abrogato. Le architetture
ispirate al modello di funzionamento del cervello umano costituiscono una
soluzione promettente in cui sia la logica che la funzionalità di memoria
vengono fuse sinergicamente insieme in un'unica unità sinaptica. Il progetto
BeFerroSynaptic affronta queste sfide puntando allo sviluppo di dispositivi
elettronici sinaptici basati su una delle tecnologie di memoria più efficienti
dal punto di vista energetico: le memorie ferroelettriche. L'obiettivo finale
del progetto BeFerroSynaptic è quello di sviluppare una piattaforma tecnologica
“ferrosinaptica” che includa transistor ferroelettrici a effetto di campo
(FeFETs) basati su Hf(Zr)O2 integrati nella back-end-of-line (BEOL) e giunzioni
tunnel ferroelettriche (FTJ) sviluppate a complemento di tecnologia CMOS
esistente. Il progetto mira a dimostrare la fattibilità (TRL 4) del concetto
“ferrosinaptico” in un'architettura informatica neuromorfica estremamente
efficiente dal punto di vista energetico, puntando alla realizzazione
prototipale di un processore neuromorfico “ferrosinaptico”.
http://phdneurobiology.sissa.it/eng/news/in-fet.aspx
INFET (Ionic Neuromodulation For
Epilepsy Treatment): è un progetto FETOPEN di H2020 che unisce gruppi di
ricerca di neuroscienze, elettrochimica e nano-tecnologie elettroniche e include
come partner tecnologici IBM Zurigo e Univ. di Sheffield.
Coordinatore: Scuola Internazionale Superiore Di
Studi Avanzati Di Trieste – SISSA (IT)
Durata: quarantadue mesi, dall’01/1/2020 al 30/6/2023
Finanziamento: contributo a favore di IU.NET € 430.000
Unità IU.NET coinvolte: Università di Modena e Reggio Emilia,
Università di Udine.
Il Responsabile scientifico interno a
IUNET è il Prof. Luca Selmi.
Descrizione: Il progetto si basa sull’idea
visionaria di stimolare la membrana neuronale tramite l’emissione di ioni K, Na
e Mg come alternativa alla stimolazione elettrica. La piattaforma tecnologica
che si prefigge di sviluppare si basa quindi su dispositivi nano-elettronici
che attivano l’emissione di ioni da opportuni polimeri, mentre altri nano-transistori
misurano la risposta elettrochimica dei neuroni stessi creando un sistema ad
anello chiuso con una risoluzione spaziale e temporale molto fine. Le
molteplici applicazioni scientifiche e mediche di tale piattaforma includono lo sviluppo di trattamenti innovativi
per la cura dell’epilessia.
In questo progetto le unità di IUNET, in stretta collaborazione
con alcuni partner, si occuperanno di strumenti di simulazione a livello sia
elettronico che elettrochimico atti a descrivere il comportamento dei
nano-transistori usati per il sensing nonché la struttura
polimero/elettrolita/neurone usata per l’attuazione ionica. Tali strumenti
saranno calibrati sui dati sperimentali forniti dai partener tecnologici e
utilizzati per la selezione dei polimeri più adatti e per l’ottimizzazione dei
nano-transistori.
NEREID: Nano-Electronics Roadmap for Europe: Identification and Dissemination”
Coordinatore: coordinato sotto il profilo amministrativo dal Politecnico di Grenoble e scientificamente da Enrico Sangiorgi.
Durata: trentasei mesi dal 16/11/2015 al 15/11/2019
Finanziamento: contributo a favore di IU.NET €. 47.000)
Partecipanti: INPG (Grenoble, FR), SINANO INSTITUTE (Grenoble, FR), EDAC
GmbH (Hannover, DE); EPLF (Lausanne, CH); FRAUNHOFER (Munchen, DE); ICN2
(Barcelona, ES); IMEC (Leuven, BE); IUNET (Bologna, IT); CEA (Paris, FR);
POLITO (Torino, IT); TYNDALL-UCC (Cork, IR); VTT (Espoo, FL); AENEAS (Paris,
FR).
Unità IUNET coinvolte: Università di Padova. Il Responsabile
scientifico interno è il Prof. Gaudenzio Meneghesso.
Descrizione:
L’obiettivo del progetto è quello di elaborare una nuova roadmap per la
nanoelettronica, focalizzata sui requisiti dell’Industria Europea dei
semiconduttori e dei sistemi elettronici, con il coinvolgimento di
importanti centri di ricerca europei. Il risultato finale sarà una
roadmap per la micro- e nano-elettronica, con una chiara
identificazione degli obiettivi di breve, medio e lungo periodo.
R2RAM: “Radiation
Hard Resistive Random-Access Memory”
Coordinatore: Prof. Christian
Wenger (IHP)
Durata: ventiquattro mesi dall'01/01/2015 al 31/12/2017
Finanziamento: contributo a favore di IU.NET €. 195.000
Partecipanti: IHP (Frankfurt Oder, DE), RedCat Devices (Pavia, IT),
University of Jyväskylä (Jyväskylä, FI) e IUNET.
Unità IUNET coinvolte: Università di Ferrara e della Calabria. Il
Responsabile scientifico interno è il Prof. Piero Olivo.
Descrizione: Il progetto si
propone di sviluppare una metodologia per lo sviluppo e il progetto di memorie
non volatili tolleranti alle radiazioni, basate su processi standard CMOS.
Poiché le memorie commerciali al silicio, come le memorie flash, sono
suscettibili di guasto sotto irraggiamento, si è individuato un nuovo approccio
mirante allo sviluppo di memorie resistive ad accesso casuale (RRAM), che abbiano
una forte capacità di tollerare l’irraggiamento di ioni pesanti e di altre
particelle. L’effetto di commutazione delle RAM resistive è determinato da
reazioni chimiche di riduzione-ossidazione (REDOX). Pertanto, gli effetti della
radiazione non interferiscono con il meccanismo di commutazione, sia in
presenza di elevate dosi di irraggiamento, che per eventi singoli. Nelle
applicazioni spaziali, le memorie volatili e non volatili sono integrate usando
processi e architetture standard. Conseguentemente, il dispositivo finale è
tipicamente “rad-tolerant” ma non “rad-hard”, e gli effetti di guasto durante
le missioni spaziali sono mitigati con tecniche di correzione di errore e di
ridondanza, anche a livello di scheda. L’obiettivo del progetto è quello di fornire
una metodologia di progetto di nuove memorie non volatili “rad-hard” dotate di
una buona ritenzione, e di ri-programmabilità ripetuta. Sarà inoltre realizzato
un prototipo da 1 Mbit di RRAM per la validazione del metodo proposto.